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IL PROGETTO ENFEM, di cui Arci Lecce è capofila, punta all’inclusione sociale e culturale delle donne migranti. Riunisce nove organismi partner situati in sei Paesi dell’Unione europea e in particolare in nove città: Lecce e Pisa (Italia), Molenbeek e Rixensart (Belgio), Madrid e Granada (Spagna), Maribor (Slovenia), Amburgo (Germania), Lasithi – Creta (Grecia): tutte città multiculturali, che devono far fronte alla presenza di un grande numero di migranti di differenti culture.

È finanziato dall’Amif (Asylum Migration Integration Fund), Fondo istituito dalla Commissione Europea per promuovere la gestione efficiente dei flussi migratori e l’implementazione, il rafforzamento e lo sviluppo di un approccio comune dell’Unione alle politiche dell’asilo e della migrazione.

“Abbiamo l’esigenza di condividere con gli altri territori dell’Unione Europea le nostre esperienze – dichiara Anna Caputo, presidente di Arci Lecce – per creare una rete che sia efficiente e funzionale all’accoglienza delle donne che scappano da guerre e persecuzioni.

La donna migrante è doppiamente discriminata: prima come donna e poi come migrante. È un nuovo soggetto del quale le politiche di accoglienza non si occupano in maniera specifica e con esperienze come EnFem puntiamo a costruire dal basso dei modelli di interazione che speriamo possano diventare replicabili anche a livello istituzionale”.

A partire da una indagine scientifica che sarà condotta nelle città pilota, si punta ad identificare il fenomeno e le caratteristiche della scarsa integrazione delle donne migranti e l’immagine che ne hanno gli attori locali. La donna migrante è un soggetto doppiamente debole che si trova a fronteggiare una doppia discriminazione, prima come donna e poi come migrante.

LE INIZIATIVE \ L’analisi dei dati fornirà una serie di raccomandazioni utili alle collettività locali dei paesi partner e agli organismi dell’UE e condurrà allo sviluppo di una proposta di un Piano di azione locale, da sviluppare nelle città partner per comprendere e migliorare l’integrazione sociale e culturale delle donne migranti. A valle del lavoro statistico sarà condotta una ricerca sulle best practice riguardanti le città partner, per identificare casi di studio, pratiche vincenti, e trasferire questo know-how a livello europeo.

Il progetto EnFem prevede anche la creazione di “atelier creativi” all’interno di ciascuno dei quali 30 donne migranti e donne locali di età compresa tra i 16 e i 50 anni lavoreranno fianco a fianco per raccontare attraverso il video il loro incontro e documentare più in generale la condizione della donna migrante nelle diverse realtà cittadine dell’Unione Europea.

L’idea dell’àtelier creativo nasce da una buona pratica sviluppata dal Comune di Molenbeek, in Belgio ed è stato testato su giovani provenienti da culture diverse. Il contatto con la macchina da presa, la necessità di mostrare e di mostrarsi in video, il bisogno di raccontare sono un formidabile strumento di coesione dei gruppi e consente di produrre materiale di grande valore documentaristico.

Un team di esperti qualificati sosterrà la realizzazione e l’animazione degli atelier. Un coordinatore locale garantirà l’intermediazione tra le partecipanti. Gli atelier renderanno protagoniste le donne stesse, protagoniste e registe del proprio cortometraggio.

EnFem prevede inoltre l’attivazione di iniziative di cittadinanza: tavole rotonde e di dibattito, iniziative di informazione a livello locale con la partecipazione di una pluralità di attori locali (enti locali, associazioni, centri per i rifugiati, i rappresentanti delle donne migranti e non migranti) per stimolare il dibattito pubblico sulla condizione della donna migrante e far emergere il tema nella sfera pubblica.

Alla fine del progetto sarà presentato un film documentario, realizzato con il materiale prodotto dagli atelier creativi e verrà trasmesso nei Paesi partner e diffuso sul web.

PARTNER \ L’associazione Arci Lecce è capofila del progetto. Accanto a lei lavoreranno i seguenti partner:

MCCS (Maison des Cultures et de la Cohésion Sociale de Molenbeek): spazio culturale messo a disposizione dal comune di Molenbeek-Saint Jean (Bruxelles), che organizza atelier teatrali, linguistici, culturali;

Comune di Lasithi- Creta: che affronta l’arrivo di numerosi migranti e rifugiati;

Pluralis: Esperto in comunicazione multimediale;

APS (Alianza por la Solidaridad): organizzazione internazionale si occupa della difesa dei diritti fondamentali delle donne, dei migranti, e di categorie vulnerabili;

ALFEA Cinematografica: ha prodotto più di 180 film e collaborato alla realizzazinoe 15 lungometraggi di altre produzioni. Con il film “Il bacio di Giuda” ha partecipato con successo al Festival del Cinema di Venezia;

JASA Association: associazione di Maribor (Slovenia) impegnata su tutto il territorio nazionale per la difesa dei diritti fondamentali e per la formazione;

Legado: fondazione pubblica dipendente dalla Regione Andalusia. Si occupa di promozione della cultura musulmana. Beneficia del sostegno dei Servizi sociali e dell’immigrazione della Regione Andalusia.

Lawaetz: fondazione creata dal comune di Amburgo per garantire una migliore gestione della diversità e inclusione sociale nella città. Realizza numerosi progetti locali e trasnazionali sul tema dell’integrazione e lotta contro il razzismo.[/vc_column_text][vc_separator][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column]

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