“Donne. Vita. Libertà“. La nuova rivoluzione in Iran è cominciata, e a portarla avanti sono proprio le donne. Intanto, nel pugno di ferro della repressione mira anche alla libertà d’espressione, con 20 giornalisti – tra cui la fotoreporter Yalda Moaiery (resa famosa da una foto delle proteste del novembre 2019) – arrestati dalle forze dell’ordine, mentre il dissenso popolare verso il governo di Ebrahim Raisi non accenna a fermarsi. Disordini e manifestazioni sono in atto da settimane nel Paese retto dall’Ayatollah, ma la situazione è degenerata dopo la morte della 22enne curda Mahsa Amini, arrestata dalla polizia morale semplicemente poiché indossava il velo in maniera “scorretta”.
In molti luoghi nel mondo si reprimono le donne a cominciare da come devono essere vestite sino a decidere completamente della loro vita. Con un cortidoio umanitario dall’Afghanistan sono arrivate giovani attiviste per i diritti delle donne. Anche lì le donne scendono in piazza rischiando la vita o la prigionia. Con estrema difficolta si stanno ribellando ovunque, e noi non possiamo fare altro che essere solidali con tutte le donne che scendono in piazza per il loro diritti. Il 6 ottobre avremo modo di sentire anche la loro voce.